Un ritorno sulle nostre orme, un ritorno ad una storica "palestra" chissa' perche' un po' bistrattata a favore di altri luoghi "moderni".
Ci incamminiamo in una tiepida giornata di novembre sul comodo sentiero tra le betulle che conduce alla base della Rocca Parey, imponente parete che affonda i piedi su una antica pietraia.
Il nostro intento e' di percorrere un itinerario storico, la via della Sorpresa, itinerario che porta la firma di Isidoro Meneghin, anno 1973.
Una via che ci regala due bellissime lunghezze, L2 impegnativa (6b), L4 fessura interamente da proteggere (5c).
Purtroppo le altre lunghezze sono spesso disturbate da erba e cespugli di erica... ma un po' di "teppa climbing", in attesa di una ripulitura generale, si accetta di buon grado per godere dei tiri clou.
Diamo una sintetica descrizione dei tiri come da noi interpretati:
attacco a sinistra di Aspettando Godot di cui e' ancora leggibile la placchetta con nome
L1: 5b reso impegnativo dalle "teppe" che soprattutto nella parte finale invadono le poche fessure e nascondono l'ultimo spit...
L2: 6b, magnifico, protetto bene e su roccia perfetta, puo' al limite necessitare di un friend all'inizio della lama-fessura
L3: III/IV, per erba e muretti (si puo' cercare qualche tratto scalabile sul IV), si giunge alla betulla di sinistra alla base dell'evidente
fessura
L4: 5c, stupendo tiro su lama-fessura proteggibile con friend medio-grandi (misure 2 e 3 BD). Uno spit alla base, poco visibile, puo' tornare utile a "integrare" la sosta di partenza fornita dalla betulla... morta. Sostare verso dx in prossimita' dello spigolo (chiodo).
L5: IV, uscendo verso dx, aggirando lo spigolo e ritornando a sx per rocce ed erba (umido e rotto ma facile) si perviene sulla sommita'.
Discesa: a piedi verso sx, andando oltre la vetta e i torrioni occidentali, quindi per canale erboso e pietraia a base Parey