Uscita anticipata da lavoro e via verso i più vicini monti per una due giorni con pernottamento in bivacco.
La meta individuata è il bel rifugio Portia, in realtà un casolare-cappella in pietra sempre aperto e quindi adibito a bivacco.
Sono diversi gli itinerari dalla Val Casternone ma quello scelto fa tappa alla
Madonna della Bassa un bel complesso situato su di un colletto di collegamento con la Valsusa e il Col del Lys. Dal paesaggio arido e brullo quindi si passa ai lariceti e alle faggete rigogliose dell'altro versante e del crinale.
Dal santuario il sentiero diviene decisamente ripido e faticoso, pressoché sempre sullo spartiacque fino alla
vetta dell'Arpone, ottimo balcone sulle basse Valli di Lanzo e sui lontani colossi del Granpa.
Ancora fatica dalla cima fino al Col Portia, per mantenere la traccia non sempre evidente tra le pietraie e la bassa vegetazione arborea. I segni sono comunque sempre presenti e basta un po' di attenzione per non smarrirsi nel dedalo di rocce e roccette.
Finalmente giunti al
bel bivacco nell'ameno pianoro del colle ci si può ritemprare al fresco della sera (durante la giornata il sudore è assicurato su questi monti assolati!). Il sole lancia i sui ultimi raggi tingendo di rosa la vetta del Gran Paradiso ben in vista dal colle, mentre calano le tenebre sulla "grande città" e si accendono mille e mille piccole luci nel buio della notte.
E' ora di preparare la piccola dimora per la notte: in quattro e quattr'otto accendo un
bel fuoco nel camino e riordino l'interno, dando fondo nel contempo al leggero pasto serale.
Il silenzio della notte è piacevolmente accompagnato dal crepitare delle fiamme nel camino e dai suoni del bosco, rotto ogni tanto dallo stridulo verso di uccelli notturni. Un ultimo sguardo dalla finestra a rimirare un cielo pieno di stelle e laggiù nella pianura
la miriade di luci della città degli uomini.