Placche di Oriana: luogo d'elezione per i nostri due, frequentatori assidui di queste assolate pareti, prodighe di facili scalate e di ampie visuali sulle montagne valdostane.
Cionostante i due riescono a mancare l'attacco della via scelta, la via Ettore...
...tra una ciacola e l'altra si accampano alla base della
evidente scritta recante il nome della via, quindi, ottemperato ai bisogni fisiologici, preparata la mercanzia del buon scalatore e inforcate le scarpette della tortura, si appropinquano alla parete. Un metro, due, cinque... nessuna traccia di protezioni e neppure di una linea sensata.
Punto interrogativo: possibile che il buon Roberto Sgubin, inossidabile chiodatore di vie plaisir, abbia mancato al suo stile abituale?
Un'occhiata piu' attenta del prode Gianni ci riporta alla realta': una freccia sottostante alla scritta indica la direzione dell'attacco... Una rocambolesca discesa da roccette marce, cespugli e foglie accatastate riconduce coi piedi per terra il capocordata gadan.
Una cinquantina di metri piu' a destra e in alto reperiamo il
vero attacco della Ettore.
Sara' una scalata piacevole, facile, con un paio di tiri che meritano il V senza tuttavia destare mai alcuna esitazione.
Insomma ci divertiremo in una giornata primaverile a toccare le ben note rocce di Oriana e poi giungere in vetta alla Serra di Biel per godere di una vista spaziale, aperta su tutti i lati, dall'alta valle di Champorcher dominata da Tersiva e Glacier, ai colossi delle Pennine,
Cervino e
Rosa in testa, ma anche Combin, Dent d'Herens, Dent Blanche, ecc ecc.