Ritorno al Combal del Rio sul sentiero diretto al colle della Gianna. A questo giro pero' lo sguardo e' rapito a ovest sulla dorsale detritica che sale verso le Rocce Founs. In passato abbiamo gia' percorso il bel sentiero a mezza costa che dal colle della Gianna raggiunge la Sellaccia. Oggi invece si sale in liberta', e il terreno lo permette, con ampi zigzag su morbidi pendii detritico erbosi. In breve siamo alla
Sellaccia dove imbocchiamo il sentiero per le Rocce Founs. In realta' si tratta di una evidente traccia, segnalata con ometti, percorsa per lo piu' da malgari e bestiame.
La bella dorsale regala scorci sulla conca Sbiasere (Cumbal del Rio) e i sui morbidi prati e sul vallone d'Armoine con le severe pareti della Meidassa, in parte nascoste alla vista dalle nuvole in addensamento.
Infatti salendo le nuvole ci avvolgono, ma per offrirci in dono l'incontro inatteso con
un maestoso stambecco in riposo. Quasi per nulla intimorito ci osserva accovacciato, mentre un maschio piu' giovane si avvicina incuriosito. Passiamo accanto ai due, poi si rivela l'intero branco, immerso nella nebbia...
Sfiliamo lentamente godendo della presenza di questi poderosi animali per poi dileguarci nelle nebbie verso le vette. Seguiamo il pendio detritico, raggiungendo poi un immenso ometto di pietra, quasi un obelisco; nei pressi dell'obelisco ci sorprende uno sbattere d'ali improvviso, forse una coppia di coturnici. Un ultimo pendio nevoso e siamo in fronte al
castello roccioso della quota 2761, cima insolitamente innominata. Visitata la cima e consumato il magro pasto ritorniamo sui nostri passi scendendo leggermente fino ad un'ipotetica cima (ometto) che immaginiamo, vista la nebbia, essere la nostra Rocce Founs.
Da qui il rientro sull'itinerario di salita tranne qualche breve divagazione.