L’idea e’ di fare una salita di taglio alpinistico con gli amici Davide e Simone, freschi freschi da un corso di alpinismo, dopo uno scambio di idee, proposte, opinioni etc, etc…. la scelta cade sul monte Niblé dalla normale. Le previsioni meteo sono ottime, quindi deciso :si parte.
Base di appoggio Oulx, sveglia alle 05:00 per essere pronti a camminare alle 06:30, partenza dal parcheggio del rifugio Levi Molinari.
Ora considerate uno sviluppo “scarso”, piu’ o meno 5 Km dal rifugio alla vetta, aggiungete un dislivello di circa 1500m otterrete il risultato di …..un percorso bello ripido !!
Raggiugiamo il Colle Est d'Ambin ed il
bivacco Blais (2921m) abbastanza bene, essendo presto l’orario ci ha permesso di salire lungo il ripido versante dei rododendri in ombra e quindi al fresco….non voglio neanche immaginare a cosa si proverebbe nel salirlo alle 10:00 sotto il sole cocente…..ci riposiamo 5 minuti pronti ad attaccare la cresta e poi il ghiacciaio/nevaio e poi di nuovo cresta finale del Nible
La prima cresta offre dei passaggi esposti, ma fattibili, passiamo la croce dedicata a Blais e raggiungiamo il ghiaccio/nevaio Ferrand, le cui condizioni superficiali (di quello che ne rimane...) sono buone, uno strato di neve ri-gelata, dura , ricopre il ghiacciaio, in alcuni punti si nota il giaccio vivo.
Calziamo i ramponi, piccozza alla mano cerchiamo una via che permetta di salire alla cresta finale del Nible, le
condizioni generali del ghiacciaio come gia' accennato, sono penose il che ci costringe a trovare la traccia in mezzo a sfasciumi di pietre non proprio rassicuranti.
Infatti qui abbiamo avuto qualche momento di incertezza, le relazioni non sono esaustive e sono vaghe sul dove uscire dal ghiacciaio forse sono risalenti a tempi migliori in cui la coltre di ghiaccio era ben maggiore..boh..., un ragazzo solitario si unisce a noi perche’ anche lui non ha ben chiaro le idee sul percorso, procediamo secondo una logica “alpinistica” identificando un passaggio in mezzo ai detriti che risulta essere il piu’ logico , ed infatti risulta cosi’, troviamo anche degli ometti che ci danno la conferma che la nostra scelta e’ quella giusta, cosi’ dopo aver attraversato le ultime "chiazze" di ghiaccio vivo raggiungiamo la cresta finale del Nible e da li fino alla cima.
Che spettacolo ragazzi!! La giornata e’ fantastica, l‘aria pulita e tersa ci permette di vedere a 360 gradi tutto l’arco alpino, vediamo addirittura il Monte Bianco e il dente del Gigante nitidamente in lontananza.
Tira un vento forte e gelido che ci costringe a
riparaci dietro le rocce della vetta, foto di rito, panozzo, ed e’ ora di rientrare a mala voglia perche’ lo spettacolo e’ magnifico, ma il ritorno non e’ “banale”.
Applichiamo il detto “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa cosa lascia ma non sa cosa trova…”. Infatti salendo ed in vetta abbiamo incrociato pochissime persone, pero’ ognuna aveva la sua versione della traccia , che hanno gentilmente provato a spiegare a noi, ma alla fine abbiamo deciso di seguire la nostra di traccia che e’ risultata la piu’ logica e divertente perche’ ci ha permesso di goderci a pieno di quel che resta del ghiacciao.
Breve riposo al bivacco Blais in compagnia di un bel
branco di stambecchi, per nulla infastiditi da noi bipedi e poi giu’ per il ripido sentiero fino all’auto.
Giornata stupenda, luoghi magnifici, grazie a Davide e Simone per la sempre piacevole e gradita compagnia.