Alla fine viene il momento dello "switch" e dai bianchi pendii arrotondati si passa alle aguzze guglie di roccia...
Oggi vogliamo cimentarci con una salita che abbia già il sapore dell'alpinismo vero. Le temperature sono miti, nel senso che la calura non attanaglia ancora le modeste elevazioni dei Tre Denti, perciò possiamo permetterci un avvicinamento a bassa quota senza tema di sudare.
Giunti al colle ci dirigiamo alla nostra via in religiosa contemplazione delle pareti, percorrendone la base fino allo Spigolo Sud. Immancabile la rievocazione della scalata di
una decina di anni fa a questa via storica.
Procediamo oltre, scendendo leggermente, per attaccare il sistema di diedri che costituisce la direttrice molto logica di questa via classica eppure moderna (aperta infatti nel 2014 ma in perfetto stile classico a chiodi).
Una sequela di tiri mai banali di difficoltà omogenea sul V grado, e due tiri di V+ abbastanza impegnativi.
La mancanza di dimestichezza con la roccia dopo molti mesi di scarso allenamento si fa sentire e forse ci pare di aver osato un po' troppo, ma alla fine vinciamo le reticenze psicologiche che in qualche passo poco protetto (e poco integrabile) mettono a dura prova i nostri nervi poco saldi.
Dunque ne usciamo vittoriosi e felici di aver sfidato i nostri limiti attuali per poter riprendere il cammino in verticale con un po' di birra in più e progettare belle scalate in quota.